ILVA

Nel mese di dicembre, nell’ambito di un programma di risanamento della siderurgia pubblica italiana, la Terni Acciai Speciali conferisce i propri impianti all’ILVA (Gruppo IRI), società multidivisionale a partecipazione statale,
In questa struttura l’Azienda rappresenta l’Area Laminati Piani Speciali e il suo nome diviene Ilva Laminati Piani Speciali.

LE SCISSIONI

L’Azienda si scinde in tre società: la Lovere Sidermeccanica Spa, l’Attività Industriali Triestine Spa e la Terni Acciai Speciali Spa: quest’ultima società nasce dalla fusione degli stabilimenti di Terni, di Torino (IAI) e della Terninoss.

FINSIDER

L’Azienda nell’ambito della Finsider, diventa impresa capo settore nel campo dei laminati piani al silicio e di quelli inossidabili, dei getti e dei fucinati e incorpora gli stabilimenti di Lovere e Trieste della Nuova Italsider e acquisisce l’Acciai Inox (IAI) di Torino. In questo periodo lo stabilimento di Terni opera in tre campi: il siderurgico, che si avvale di quattro reparti (acciaieria, laminazione a caldo, laminazione a freddo e profilati) per la produzione di acciai magnetici, inossidabili e da costruzione; il sideromeccanico, che opera tramite la fucinatura e l’officina meccanica per la produzione di fucinati; il settore condotte forzate e caldareria. È tra i cinque produttori mondiali di inossidabile e tra i più avanzati per il magnetico, per questo in Italia detiene la leadership. È l’unico produttore italiano di ghisa sferoidale e copre le necessità nazionali di ghisa in pani da fonderia. Produce da sola in Italia il tondo per le centrali nucleari.

IL RINNOVAMENTO

L’Azienda si impegna in un grande programma di rinnovamento impiantistico e di ampliamento della capacità produttiva.

FINE DELLA POLISETTORIALITA’

Si realizza il vessel della centrale elettronucleare del Garigliano.
Nel periodo ’62-’67 l’Azienda termina di essere polisettoriale, con la nazionalizzazione del settore elettrico e chimico e la confisca dei relativi impianti, e orienta la produzione delle lavorazioni sidero-meccaniche verso la domanda proveniente dalle centrali elettriche, incrementando anche la produzione di lamierini magnetici e laminati piani sottili e inossidabili.

FINSIDER E ARMCO

Con il piano Finsider sulla ristrutturazione della siderurgia nazionale, all’Azienda viene riservata la produzione degli acciai di alta qualità e viene firmato un accordo con l’americana ARMCO per ottenere la licenza produttiva, esclusiva per l’Italia, che permette all’Azienda di fabbricare nastri magnetici a freddo, di tipo normale e a grano orientato, destinati al mercato europeo.

PICCARD

In Acciaieria si realizza la cabina sferica del batiscafo Trieste, veicolo pioneristico progettato dallo scienziato svizzero Auguste Piccard per l’esplorazione degli abissi marini abissi marini.

DAL MILITARE AL CIVILE

L’Azienda abbandona la produzione militare e passa a quella degli acciai speciali per uso civile.

LA RINASCITA

Le centrali idroelettriche di Galleto e Papigno tornano operative.
In Acciaieria le maestranze lavorano per riparare non solo gli impianti, ma anche locomotive, carri e ponti ferroviari, permettendo che in tempi brevi si riallacciassero quei collegamenti che la guerra aveva interrotto.

LA FINE DELLA GUERRA

Nel mese di giugno le truppe tedesche in ritirata fanno saltare con le mine diverse centrali idroelettriche: Galleto, Papigno, Cotilia e altri impianti della Società sono gravemente danneggiati e le linee ad altissima tensione rese fuori uso.
Nell’estate, liberata la città dai tedeschi, l’Azienda avvia un programma di ricostruzione degli impianti distrutti.