Un pomeriggio con Massimiliano Burelli e Marco Bentivogli per discutere d’Industria 4.0

30 maggio 2018

L’innovazione tecnologica in Italia, il futuro della siderurgia e la tematica industria 4.0. Sono stati questi gli argomenti del faccia a faccia tra l’AD di AST e il Segretario Generale metalmeccanici Fim Cisl Marco Bentivogli che si è svolto ieri pomeriggio al Caos di Terni.

Un’occasione per Burelli per ribadire il cambio di rotta intrapreso negli ultimi anni da Acciai Speciali Terni: «Da solo non avrei potuto rinnovare l’azienda com’è oggi, ma è grazie al team. Con la nuova politica commerciale che si concentra sugli utilizzatori finali, abbiamo conquistato vantaggio sulla concorrenza cinese».

Una trasformazione che continua a porre al centro le tematiche ambientali: «Mi sento di dire – ha aggiunto Burelli – che oggi siamo un’acciaieria che opera nel pieno rispetto di tutto e tutti. Dobbiamo fare i conti con i retaggi del passato, ma continuiamo ad investire regolarmente in sicurezza, ambiente e salute». Ed è sempre più la tecnologia ad aiutare l’industria ad andare in questa direzione, come ha confermato Bentivogli: «Con investimenti in tecnologia si possono realizzare impianti eco-sostenibili». Fondamentale per l’ambiente, ma anche per il lavoro:  «È l’assenza di tecnologia –  ha ribadito il leader Fim Cisl – che crea disoccupazione, perché la tecnologia contiene in sé il valore di chi la progetta. Promuovere e incrementare le competenze digitali nel nostro Paese vuol dire giocare d’anticipo e ridurre l’intervallo di tempo in cui le nuove mansioni sostituiscono le vecchie».

Il piano di miglioramento tecnologico, con particolare attenzione ad ambiente e sicurezza, rappresenta per AST una priorità al fine di garantire competitività negli anni futuri. Ed è stato lo stesso Burelli a sottolinearlo: «Il piano Industry 4.0 ha dato spunti importanti e interessanti. In un’acciaieria ci sono tanti lavori più rischiosi di altri, in cui la tecnologia aggiunge un valore intangibile: la sicurezza dei propri lavoratori».

Burelli per chiudere ha lanciato un messaggio di buona speranza: «L’acciaio è con noi da quando ci svegliamo la mattina a quando andiamo a dormire. Un futuro senza acciaio non è possibile. Nonostante i cambiamenti che in alcuni ambiti spingono verso materiali alternativi, il futuro dell’acciaio rimarrà florido».